Dintorni

Museo civico archeologico della Valtenesi

Il Museo ripercorre la storia degli insediamenti umani antichi della Valtenesi, attraverso le vicende susseguitesi in tre siti diversi: la Rocca, il Sasso di Manerba e la Pieve di Santa Maria. 
L'attenzione del visitatore può, così, spaziare dalle importantissime testimonianze di un insediamento del periodo neolitico (4000 a.C. ca.), per la costruzione del quale vennero terrazzate - con il supporto di poderosi muri di contenimento - le pendici NW della Rocca; ai materiali rinvenuti nella necropoli dell'età del Rame sotto il Sasso di Manerba; alla deposizione rituale, forse associata ad un santuario all'aperto, di spilloni in bronzo della prima età del Ferro sulla sommità della Rocca; ai resti delle ville romane individuate ai piedi della Rocca e nella zona della pieve di S. Maria; ai manufatti provenienti dagli edifici altomedievali individuati nell'area della pieve; al sistema di fortificazioni medievali, ancora sulla Rocca.


Villa Romana Desenzano

La villa di Desenzano era disposta ai piedi di un declivio collinare e la spiaggia era a pochi metri da essa.
Chi oggi vuole avere una visione d'insieme della villa, deve con la fantasia far emergere dal complesso dei ruderi le strutture degli ampi e distinti blocchi di edifici risalenti all'inizio del IV sec. d.C, e non tener conto, in questo suo primo approccio, di tutti quegli elementi che risalgono a dimore di periodi antecedenti, i cui resti, disposti su livelli inferiori, qua e là si intravedono. All'ingresso della villa è sistemato un piccolo museo che in tre sale espone materiali provenienti dagli scavi: fra questi vi sono resti di statue e di ritratti molto interessanti oltre a un frantoio per la spremitura di uva o di olive.


Castello Scaligero di Sirmione

Il castello di Sirmione (XIII secolo), dotato di torri e di mura merlate, fu base stratetegica per il controllo del lago.Il famoso castello sirmionese è di epoca scaligera e la sua darsena - ancora in perfetto stato di conservazione - rappresenta un raro caso di fortificazione destinata ad uso portuale. Il mastio viene costruito nel XIII secolo ad opera, verosimilmente, di Mastino I della Scala.
Possente maniero completamente circondato dalle acque possiede un portico interno dove è allestito un lapidario romano e medievale; una scala del secondo recinto, cui si accede da un ponte levatoio, sale ai camminamenti sulle mura: di qui si ammira la suggestiva darsena, antico rifugio della flotta scaligera.
Le porte erano munite di diversi sistemi di chiusura: dal ponte levatoio carrabile e pedonale, alla saracinesca metallica e, in epoca più recente, al portone a due battenti imperniato su cardini.
Sirmione, grazie alla sua collocazione territoriale di confine, diventa punto nevralgico del sistema scaligero di difesa e di controllo e rimarrà tale fino al XVI quando il suo posto verrà preso da Peschiera. Venezia annette Sirmione alla sua Repubblica nel 1405 e subito si adopera per rendere la rocca sirmionese ancora più sicura irrobustendo le mura e ampliando l'obsoleta darsena degli scaligeri.

 


Grotte di Catullo

Sulla costa meridionale del lago di Garda, all'estremità della penisola di Sirmione, in una splendida posizione panoramica si trovano i resti della villa romana nota da secoli con il nome di "Grotte di Catullo", l'esempio più grandioso di edificio privato di carattere signorile di tutta l'Italia settentrionale. 
Nel Rinascimento il nome di "grotte" o "caverne" fu usato per strutture interrate e crollate, ricoperte di vegetazione, entro le quali si penetrava come in cavità naturali. 
La tradizione risalente al XV e XVI secolo ha identificato questo complesso come la villa di famiglia di Catullo, il poeta latino morto nel 54 a.C. In base alla testimonianza dei versi di Catullo è certo che egli avesse a Sirmione una residenza, ma che fosse proprio in questa zona è soltanto possibile. 
Sirmione apparteneva all'agro veronese ed è nota nel mondo antico anche per essere stata una stazione di sosta  lungo l'importante via che univa Brescia a Verona. La prima rappresentazione dettagliata dei resti della villa è un rilievo dell'inizio dell'Ottocento.


Le Terme di Sirmione

 

La lunga e stretta striscia di terra che si protende nel lago, tra Desenzano e Peschiera, emana un fascino incantevole. Particolarmente caratteristica è la cittadina di Sirmione che, specchiandosi nel lago di Garda, testimonia un equilibrato connubio tra bellezze moderne e antiche. In questa splendida penisola sgorgano anche preziose acque termali, note sin dall'antichità. 
Le Terme di Sirmione si compongono di cinque siti dove effettuare le cure termali.
La storia delle Terme di Sirmione ha inizio con gli antichi Romani che le frequentavano già nel lontano I sec a.C.. La riscoperta delle sue proprietà termali risale però a data "recente": nel 1889, quando un palombaro veneziano di nome Procopio, attrezzato di scafandro e pompe speciali fatte venire appositamente dall'Inghilterra, si immerse nel lago di Garda, a 20 metri di profondità, nei pressi delle Grotte di Catullo dove affiorava una fonte di acqua calda, la Boiola, che non era mai stata raggiunta prima pur essendo nota già da tre secoli. Dopo diversi tentativi, Procopio riuscì nell'impresa di infiggere nella falda rocciosa una lunga condotta da cui sgorgò un caldo getto di acqua sulfurea di oltre cinque metri sul livello del lago. L'impresa fu clamorosa, e la stampa ne riportò entusiasticamente l'eco in tutta Italia. 
L'origine dell'Acqua Termale di Sirmione è meteorica, nasce a circa 30 km di distanza, nel bacino di impluvio del Monte Baldo in Veneto a 2200 metri di altitudine, passando a 2100 metri sotto il livello del mare dove si arricchisce di minerali diventando calda.

 

 

www.termedisirmione.com

 


 

 

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